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giovedì 22 luglio 2010

Nesso tra tumori ed esposizioni alle antenne di Radio Vaticana



«Lo studio suggerisce che vi sia stata una associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini (0-14 anni), e che le strutture di MariTele, in modo limitato e additivo, abbiano plausimibilmente contribuito all'incremento di quel rischio». Queste le conclusioni della perizia epidemiologica di 139 pagine disposta dal gip Zaira Secchi nell'ambito dell'inchiesta avviata per far luce sulle morti per leucemia nella zona di Cesano e La Storta e le onde elettromagnetiche emesse dagli impianti di Radio Vaticana e della Marina Militare. L'accertamento era finalizzato a verificare l'eventuale sussistenza tra i decessi avvenuti tra la fine degli anni Ottanta e i primi anni del 2000 e le onde elettromagnetiche.
Nell'ambito di questo procedimento sono iscritte sul registro degli indagati con l'accusa di omicidio colposo sei persone: per quanto riguarda Radio Vaticana sono Roberto Tucci,) e Costantino Pacifici (oltre a Pasquale Borgomeo morto nel 2009); mentre per il centro della Marina gli ufficiali Gino Bizzarri, Vittorio Emanuele Di Cecco e Roberto Emilio Guarini. Gli esponenti dell'emittente della Sante Sede furono coinvolti in un processo per l'accusa di getto pericoloso di cose per il presunto inquinamento generato dalle onde elettromagnetiche prodotte dall'emittente della Santa Sede. Questo si concluse il 14 ottobre del 2009, con la II Corte d'Assise che dichiarò di non doversi procedere per intervenuta prescrizione nei confronti di Tucci e per morte del reo per quanto concerne Borgomeo. Secondo gli esami svolti dal professor Andrea Micheli e disposti dal gip nel maggio 2005, «per quanto concerne lo studio di mortalità relativo alle strutture di Radio Vaticana, le condizioni di prova richiesta si sono verificate». In particolare sono stati evidenziati «rischi importanti per i bambini che hanno abitato per più tempo della loro vita nella fascia tra i 6 e i 12 chilometri da Radio Vaticana» e anche «nella fascia siano a 6 chilometri da MariTele». Rischio che è risultato «ancora più evidente nel sottogruppo dei casi con età maggiore di un anno di quanto già non fosse nell'intera casistica».
Secondo gli esperti «suggerisce che l'esposizione di lungo periodo (oltre dieci anni) alle antenne di Radio Vaticana sia stata associata ad un eccesso di mortalità per leucemia». «Tutte le analisi condotte - si legge nella perizia - hanno indicato condizioni di eccesso di rischio di morte su valori oscillanti su tutta l'area di studio, fino a 12 chilometri dall'emittente, con eccessi importanti e significativi, con però mancata evidenza di rischio per gli esposti adulti sino a 5 chilometri dall'emittente». In sintesi «lo studio suggerisce che via stata una associazione importante, coerente e significati tra esposizione residenziale all'emittente ed eccesso di rischio di morte per leucemia». In conclusione, per MariTele, rispetto alla popolazione adulta, le condizioni poste per la verifica della pericolosità non si sono verificate, rispetto ai bambini lo studio, per Radio Vaticana e per la stessa installazione della Marina, ha «evidenziato rischi importanti» per i piccoli che hanno abitato «per più tempo della loro vita nella fascia tra 6 e 12 chilometri» dalla stazione della radio pontificia.

"STUPORE" DEL VATICANO «La Radio Vaticana apprende con stupore» i risultati della perizia disposta dal Gip del Tribunale di Roma, sulle emissioni del centro di Santa Maria Galeria, visto che «la perizia non è stata ancora resa pubblica dal Tribunale». È il commento di Padre Federico Lombardi, direttore di Radio Vaticana, sulle conclusioni della perizia, in base alla quale ci sarebbe «un'associazione importante, coerente e significativa tra esposizione residenziale alle strutture di Radio Vaticana ed eccesso di rischio di malattia per leucemia e linfomi nei bambini». «La Radio Vaticana - assicura padre Lombardi - presenterà al più presto le proprie considerazioni e le controdeduzioni dei propri consulenti tecnici, il prof. Umberto Veronesi e la dott.ssa Susanna Lagorio».
«È bene ricordare - prosegue in una nota padre Lombardi - che secondo la letteratura scientifica internazionale in materia, non è stata mai dimostrata l'esistenza di un nesso di causalità come quello ipotizzato - a quanto sembra - dalle conclusioni della perizia, che non vanno quindi ritenute assodate». Occorre tuttavia ribadire, conclude, «ancora una volta che la Radio Vaticana ha sempre osservato le indicazioni internazionali sulle emissioni elettromagnetiche e, dal 2001, in seguito ad accordo con le competenti autorità italiane, ha osservato i più restrittivi limiti stabiliti dalla sopravvenuta normativa italiana in materia, in modo tale da rispondere attentamente, come dovuto, ad ogni eventuale preoccupazione della popolazione circostante».